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La storia della Parrocchia

Alla fine degli anni Sessanta, quando il nostro paese entrava in quella fase della sua storia che poi sarebbe stata riconosciuta come il boom economico italiano, nasce nella periferia sud di Roma l’”Ottavo Colle”. In una zona in rapida espansione, il Papa di allora, Paolo VI, affida inizialmente la cura pastorale del nascente quartiere alla comunità dei Comboniani. Con l’impulso e l’entusiasmo dei nostri missionari, il 22 maggio 1968 con il decreto del Cardinale Vicario Angelo Dell’Acqua “Quotidianis curis”, nasce la parrocchia Sant'Alberto Magno, punto di riferimento per le giovani famiglie che vengono ad abitare nella zona. L’entusiasmo, il desiderio di appartenenza e la voglia di camminare insieme sono palpabili nelle numerose iniziative promosse in quel tempo.

Dopo pochi anni, la parrocchia viene affidata ai sacerdoti Fidei Donum della Diocesi di Trento. La comunità si sposta nella sua prima sede autonoma, nei “negozi” di via Duccio di Buoninsegna. Con il primo parroco, Don Carlo Gelmi, la nascente comunità riceve anche il titolo del suo nuovo santo patrono e la parrocchia viene intitolata a Vigilio, Vescovo di Trento. Presto si forma una semplice ma solida consapevolezza comunitaria e con essa nasce il desiderio dell’edificazione di una chiesa, come punto di riferimento per il quartiere e luogo di vigilanza su quella comunità che ormai comincia ad avere una sua identità propria, una voce riconoscibile nel concerto di voci della Diocesi di Roma.

Con l’impegno e la buona volontà di tutti i parrocchiani, il 9 dicembre 1990, don Carlo accoglie l’allora Vicario del Papa, il cardinale Ugo Poletti, per la consacrazione del nuovo e tanto desiderato tempio. Siamo orgogliosi di aver costruito con i nostri sforzi la nostra chiesa e ora vogliamo abitarla, esserne i protagonisti. Ma il passaggio dalla chiesina di via Duccio di Buonisegna al nuovo tempio, coincide anche con la transizione dal clero di Trento a quello romano, ed arriva a San Vigilio don Enrico Ghezzi. Insieme a lui, cresce tra noi una sempre maggiore familiarità con la Parola e con la bellezza della liturgia, quale nutrimento che fortifica la nostra ancora giovane comunità.

Il 7 novembre 1993 Papa Giovanni Paolo II, viene a San Vigilio in visita pastorale. Ora, davvero, sappiamo di essere parte viva ed integrante della nostra diocesi.

Sappiamo bene che gli anni 90 sono stati connotati, nel nostro paese come nel resto d’Europa, da un nuovo e irreversibile cambiamento economico e sociale e il famoso chilometro delle banche per il nostro quartiere non fu soltanto un dato storico. In breve tempo, nella stessa comunità, si trovano infatti a convivere persone delle più diverse estrazioni sociali e si creano differenziazioni di ritmi che coinvolgono tutti. Il ruscello placido e tranquillo dei primi tempi diventa adesso un fiume vigoroso dove diversi affluenti gonfiano le sue acque. Le realtà giovanili continuano a crescere in modo

esponenziale, anche il volontariato si arricchisce della collaborazione e della buona volontà di tante persone in un proliferare di attività caritative che ancora oggi continuano inarrestabili.

 

Nel 2006 arriva a San Vigilio don Demetrio e il fiume della nostra comunità riceve un rinnovato slancio e si gonfia ancora con un impulso e un ritmo sempre crescenti ed entusiasmanti. San Vigilio ormai è diventata una realtà sempre più eterogenea, vive fermenti interni che, scuotendo gli equilibri iniziali, diventano veri e propri stimoli, incitamenti a fare un passo ulteriore nel cammino di crescita e di guarigione da egoismi e individualismi. Come sempre accade in tutte le comunità durante un avvicendamento, alcuni se ne vanno, altri rimangono, altri ancora tornano, e la comunità di San Vigilio assume, sempre più, la forma di una cometa: tante valide “consistenze” che si respingono e si attraggono tra loro. Una cometa che ruota intorno ad un asse che da sempre è l’Eucarestia domenicale e che incessantemente percorre la sua orbita in un cammino continuo di crescita nella fede. Le fatiche e le difficoltà del camminare insieme però non affievoliscono la sua luce nel nostro quartiere e quel coro di voci diverse ha iniziato a vivere nuove forme di riconciliazione, di armonizzazione e sintesi, che ancora oggi donano nuova gioia e rinnovata bellezza alla parrocchia di San Vigilio. Dal 2017 la nostra comunità è guidata da don Alfio Tirrò.

Venendo tra noi, San Giovanni Paolo II, commentava il brano del Vangelo delle vergini sagge e ci esortava ad essere vigilanti, fedeli al nome del nostro patrono. Dopo 50 anni, che la cometa della nostra comunità possa splendere ancora nell’ottavo colle come guida per quanti vegliano nella notte persi nella povertà della carne e dello spirito.

Cronotassi dei Parroci

Don Carlo Gelmi (1° giugno 1968 - 1° gennaio 1991) †

Mons. Enrico Ghezzi (1° ottobre 1991 - 30 settembre 2008) †

Don Demetrio Quattrone (1° ottobre 2008 - 1° settembre 2017)

Don Alfio Tirrò (1° settembre 2017 - presente)

Per saperne di più scarica il fumetto:

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